Presentazione alla Stampa del dossier La Città Illuminata: Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura 2023

Per l’anno 2023, il titolo di “Capitale italiana della cultura” è stato conferito in via straordinaria alle città di Bergamo e di Brescia, nell’area maggiormente colpita dall’emergenza epidemiologica da COVID-19.

La Cultura come cura per aiutare a costruire una memoria condivisa con uno sguardo di speranza verso il futuro. La cultura per rilanciarsi dopo l’emergenza pandemica, per dare piena forma e realizzazione al rilancio che Bergamo e Brescia pianificano e immaginano dopo la vicenda covid19: nasce nel 2020 l’idea della Capitale della Cultura 2023 di Bergamo e Brescia che si concretizza nel tema cardine de La Città illuminata, un progetto che non vuol essere una rassegna di eventi lunga un anno, ma che mira a costruire una visione del futuro da lasciare in eredità all’intero territorio.

Queste sono le linee guida del dossier presentato questa mattina alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo alla presenza di Dario Franceschini, ministro per i beni e le attività culturali, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, Giuseppe Sala, sindaco di Milano, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, Stefano Baia Curioni, professore associato del Dipartimento di Scienze sociali e politiche dell’Università Bocconi, Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, ed Enrico Pazzali, presidente del comitato Bergamo-Brescia Capitale Italiana della cultura 2023.

Per Giorgio Gori “Il progetto nasce dalla pandemia ma è proiettato al rilancio, guarda al futuro. La Cultura si pone come un catalizzatore di energia, per la crescita del territorio e come strumento di comprensione della complessità del mondo. Diventa un fattore di crescita anche economico di una società“.

Emilio del Bono indica un percorso da città manifatturiere e industriali a unica capitale italiana della Cultura.

Brescia e Bergamo danno grande importanza alla cultura, dandole lo spazio che merita. Il tessuto produttivo manifatturiero di queste due città è da sempre tra quelli a maggiore valore aggiunto di tutta l’Europa, così come è la dorsale storica che ha contribuito allo sviluppo e alla modernizzazione del nostro Paese. Partendo da questo scenario sono stati costruiti percorsi collaborativi tra due aspetti culturali spesso posti in antitesi, quello legato alla cultura umanistica e artistica e quello scientifico/tecnologico che in questo contesto saranno rielaborati e uniti per costruire un’eredità da lasciare al territorio a conclusione dell’anno.

Per Stefano Baia Curioni: “Le due città hanno risposto alla sfida di proporsi come UNA capitale della cultura, mettendo in luce l’idea di crescita insieme, disegnando un progetto comune. La città illuminata consente di vedere il ruolo centrale della cultura, dell’umanesimo e della scienza, per lo sviluppo“. La cultura come cura ha lo scopo di aiutare a costruire una memoria condivisa con uno sguardo di speranza verso il futuro. A questa si aggiungono: La città natura che avrà l’obiettivo di stimolare la riflessione sul rapporto tra spazi urbani e spazi naturali, una delle grandi sfide di questo secolo per rendere le due città più verdi e sostenibili; La città dei tesori nascosti per ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali di entrambi i territori e infine La città che inventa, un insieme di progetti che vede protagoniste le imprese e le loro associazioni di rappresentanza che insieme alle istituzioni artistiche e culturali racconteranno la grande capacità inventiva, progettuale e realizzativa del manifatturiero caratteristico di questi luoghi.

Il dossier di partecipazione è stato realizzato attraverso un lavoro di progettazione condiviso che ha visto il coinvolgimento delle due città con l’idea che le due amministrazioni si muovessero all’unisono per strutturare un percorso coerente che permettesse di accettare e includere le differenze così da disegnare una visione di un progetto in grado di unire i due poli di una ipotetica area metropolitana tra Bergamo e Brescia.

Dario Franceschini ha sottolineato che non si premia la bellezza di una città, ma la sua progettualità, la capacità di presentare un progetto su un disegno unitario che possa crescere nel tempo.

Attilio Fontana dichiara: “La regione Lombardia ha appoggiato subito le due città, impegnandosi anche economicamente con una nuova pista ciclabile contribuendo anche ad altre iniziative. Il dossier mette in relazione tesori nascosti con natura, storia, cultura e futuro che comprende anche il benessere globale dei nostri cittadini. Una grande comunità che esprime sempre il meglio di sé anche con la solidarietà e la comunione dei valori. Il progetto verrà inaugurato il giorno di Santa Lucia”.