Goppion: un amore storico per il caffè
La storia della torrefazione della famiglia Goppion di Treviso è legata alla grande passione per il caffè, dal 1948 a oggi
La storia inizia a Treviso dove Luigi Goppion apre un bar-trattoria con rivendita di alimentari, dove comincia a tostare i chicchi di caffè. Luigi viene affiancato nel tempo dal figlio Pietro e dai nipoti Angelo, Giuseppe, Luigi, Giovanni, Olivo e Ottorino. Prima della fine del Colonialismo, Angelo e Giovanni si spostano ad Addis Abeba, in Etiopia, dove cresce uno dei caffè più buoni del mondo: è qui che nasce la passione per questi chicchi profumati, ciò che avrebbe segnato la storia della famiglia Goppion. Poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, i due fratelli rientrano a Treviso e nel 1948 acquistano la piccola Torrefazione Trevigiana Caffè, marchio al quale verrà aggiunto il nome Fratelli Goppion.
Vent’anni dopo è l’insegna Fratelli Goppion Industria del Caffè, accompagnata da un segno divenuto ormai familiare – la “G” rossa disegnata nel 1965 dall’architetto Umberto Facchini, che annuncia l’apertura di una vera industria organizzata e proiettata verso il futuro.
Il nuovo stabilimento di Preganziol viene inaugurato nel maggio del 1968. Nel 1983 Goppion Caffè diventa una società per azioni condotta dalla famiglia, giunta negli anni 2000 alla sua quinta generazione: Sergio Goppion guida la Direzione Generale e l’acquisto caffè, Paola Goppion è Responsabile Marketing e comunicazione, Silvia Goppion si occupa delle Risorse Umane mentre Mario Goppion dirige la società immobiliare del gruppo.
Oltre alla torrefazione, nella sede di Goppion trova spazio anche una sala dedicata alla formazione: qui si svolgono corsi dedicati sia ai baristi, che imparano l’arte di un ottimo caffè, che ai consumatori finali, che hanno così modo di riconoscere un buon espresso e di poterlo preparare anche a casa. L’azienda inoltre è tra i fondatori del Consorzio di Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale, ente che promuove la nomina dell’espresso italiano a bene immateriale dell’Umanità da parte di UNESCO. Dal 1997 fa parte di CSC®, Caffè Speciali Certificati, un Consorzio nato dall’impegno di dieci Torrefattori italiani ricercatori della qualità all’origine, del caffè di piantagione con le quali ha un rapporto diretto.
Oggi la quantità di caffè lavorato è di circa 2 milioni di kg. L’83% delle vendite è sviluppato dal mercato Italia e di questo l’84% è rappresentato dal canale Ho.Re.Ca. Le esportazioni rappresentano il 17% del fatturato totale aziendale, in ascesa. Come ci racconta Paola Goppion, che si occupa del marketing e della comunicazione: ” Il nostro magazzino viene riassortito due volte la settimana. Ogni giorno lavoriamo 10.000 kili di caffè. Poiché il processo di tostatura dura 15 minuti, riusciamo a tostarne 400 kili ogni 15 minuti. Abbiamo scelto di utilizzare le nostre macchine tedesche originali perché lavorano a fiamma con sistema di tostatura lenta. Molti nostri competitor tostano il caffè a fiamma alta per soli 4 minuti. Inoltre tostiamo i caffè a temperature differenti a seconda del cru di origine, in modo da rispettare ed esaltare la loro diversità”.
Goppion crea miscele dalle caratteristiche uniche, cercando i migliori caffè al mondo per comporre le singole miscele, non solo in termini di origine e tipologia, ma anche in funzione delle aree di produzione. Le piantagioni si trovano in diversi luoghi del mondo, scelti dopo anni di ricerca. Arrivano da Brasile, Etiopia e Guatemala i caffè monorigine LTD ED Specialty, ovvero dei caffè di altissima qualità certificati da CSC® che garantisce l’intero processo produttivo, dalla piantagione alla confezione:
HERMANOS: una miscela composta per metà da Arabica brasiliana Cerrado e per l’altra metà da Robusta indiana proveniente della regione del Karnataka. Una miscela corposa e persistente, dove l’Arabica contribuisce con il suo aroma delicato e vellutato, mentre il Robusta rende la tazza forte e aromatica, con una leggera speziatura di fondo.
NATIVO: un caffè 100% Arabica Centroamericana proveniente da agricoltura biologica e protetta dal commercio equo-solidale. Una linea completa di tutte le referenze, per il bar e per il negozio. In lattina, macinato, anche nella versione decaffeinato. Il gusto è aromatico, il corpo leggero, dal basso contenuto di caffeina. Nel Decaffeinato l’estrazione avviene con il sistema naturale a mezzo di CO2. Adatto per espresso e preparazioni speciali.
JA.BL.MO: Blue Mountain è il nome di una regione della Jamaica dove il tramonto si tinge di blu e dove si coltiva la qualità di arabica più pregiata al mondo. I suoi limitati quantitativi vengono esportati in speciali barili di legno, come il rum. Dalle fragranze della vaniglia, del cacao, della mandorla e persino da un piacevole profumo di tabacco, nasce una miscela in grano composta al 100% di selezionati caffè Arabica provenienti dal Centro e Sud America. I chicchi di questo caffè variano dal verde al bluastro, e l’acidità aromatica tendente al dolce conferisce alla miscela Ja.Bl.Mo. un aroma intenso di elegante finezza e un gusto avvolgente.
DOLCE: è l’omaggio a Venezia, una delle città che ha maggiormente diffuso la cultura italiana del caffè nell’Occidente. Il caffè arrivò a Venezia alla fine del 1500 grazie ai mercanti che portavano le spezie dall’Oriente. Una confezione nuova per la prima miscela lanciata nel 1948 con tostatura tradizionale italiana. Composta da 90% Arabica da Etiopia, Brasile, Guatemala, Honduras; mentre il rimanente 10 Robusta proviene da Flores, nell’arcipelago delle indonesiano delle Isole Sonda, immerse tra l’Oceano Indiano e l’Oceano Pacifico, dove cresce uno dei migliori caffè Robusta del Mondo.
CAFFE’ BIONDO: i chicchi, a tostatura chiara di soli 8-10 minuti con attenzioni particolari, rimangono di colore chiaro. Composta al 100% di caffè Arabica che evocano la dolcezza della frutta tropicale del Guatemala, la fine acidità agrumata che è particolare dei caffè dell’Honduras e e, infine, un retrogusto di cacao amaro tipico del caffè brasiliano. Il gusto morbido è particolarmente esaltato dalle infusioni di caffè ottenute con sistemi a filtro.
ESPRESSO DI PIANTAGIONE C.S.C®: la quintessenza del caffè di Goppion, composta da Arabica e Robusta selezionati di origine Brasiliana, Centroamericana e Indiana certificati CSC®. In sintesi, contiene i caffè più buoni del mondo. Il suo aroma è intenso, il gusto è dolce, ha profumi floreali e un retrogusto cioccolatato. Morbido, vellutato e ad alta permanenza, con contenuto molto basso di caffeina.
La prima Caffetteria Goppion apre a Treviso nel 1949, nella via principale del centro, dove si trova tuttora. Nel retro bottega si tosta il caffè che poi, nei locali principali, si assaggia e si vende sfuso per il consumo a casa. Negli anni a seguire, verranno aperte le Caffetterie di Treviso oltre a Venezia, Mestre, Belluno, Vittorio Veneto, Grado, Mogliano Veneto e Padova.
Nel 2023 la Caffetteria Goppion di Piazza Ferretto a Mestre inaugura un nuovo concept: un ambiente intimo e accogliente come quello domestico, ma allo stesso tempo moderno e funzionale, dove il protagonista indiscusso è il profumo intenso del caffè, affiancando all’alta professionalità nel mondo caffeicolo le nuove proposte per il pranzo e l’aperitivo in un ambiente da vivere da mattina a sera.
All’interno, la scritta retroilluminata Bevilo Buono, il payoff di Goppion, ora marchio depositato che descrive e racchiude la filosofia dell’azienda e da sempre si fa portavoce della cultura del caffè fatto a regola d’arte, a casa come al bar.
“Le nostre caffetterie – spiega Paola Goppion – sono la bandiera dell’azienda, ciò che vede e conosce di noi chi entra nelle Caffetterie Goppion. Abbiamo voluto rendere il locale di Mestre ancora più accogliente, un perfetto luogo di incontro tra le persone dove poter chiacchierare davanti a una tazzina, un calice o un piatto caldo. La caffetteria di oggi e di domani è dove l’offerta del caffè di grande qualità, sia da gustare al bar che da acquistare per il consumo domestico, non è più sufficiente per soddisfare le richieste dei consumatori, che sono alla ricerca di un luogo da vivere in più momenti, per esempio in occasione del pranzo o dell’aperitivo”.
Ph. credits: Maria Rosa Sirotti