Arriva a Milano la mostra internazionale “L’esercito di Terracotta e il Primo Imperatore della Cina”, in esposizione dall’ 8 novembre 2019 al 9 febbraio 2020 alla Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4

La mostra rappresenta la riproduzione completa dell’esercito di terracotta della necropoli di Xi’An, nella Cina orientale, che copre un’area di circa 56 chilometri quadrati. L’esercito fa parte del mausoleo dedicato all’Imperatore Qin Shi Huangdi ed era stato progettato per proteggere la vita nell’aldilà dell’Imperatore: gli scavi archeologici hanno portato alla luce 8000 soldati a grandezza naturale alti tra i 175 e i 190 cm, 130 carri e 670 cavalli. Il numero è destinato a salire perché la maggior parte del complesso tombale è ancora sotterrata.

Sono stati rinvenuti anche musici, acrobati e concubine in terracotta. In fosse più recenti, anche animali come uccelli, gru e anatre. Per il restauro delle statue originali sono stati utilizzati dei calchi con i quali sono stati riprodotti tutti i pezzi e, poiché il governo cinese non invia gli esemplari originali all’estero, questa mostra offre la grande opportunità di compiere un viaggio virtuale straordinario nell’Antica Cina di 2.200 anni fa incontrando il Primo Imperatore Qin Shi Huangdi e il suo Esercito di Terracotta, considerato l’ottava meraviglia del mondo. C’è un corredo funebre di oggettistica eccezionale, paragonabile a quello del faraoneTutankhamon.

L’estremo Oriente incontra così la cultura europea, in un incredibile scenario con più di 300 riproduzioni di oggetti  realizzati agli albori  dell’impero,  tra statue – oltre 170 soldati -, carri, armi e oggetti scoperti nella vastissima  necropoli di Xi’An. Questo viaggio nel cuore della necropoli della Cina del Primo Imperatore che l’esposizione svela in modo crescente in un percorso di 1800 metri quadri, si rivolge al pubblico di ogni età.

Diversi sono i piani di lettura che la mostra ci offre e si può capire cos’è la Cina di oggi grazie alle testimonianze del primo impero: le strategie messe in atto all’epoca, la centralizzazione del potere. Qin Shi Huangdi è stato l’imperatore che ha rivoluzionato il sistema monetario fino ad allora basato sui sacchi di riso, che venivano utilizzati per i pagamenti. Ha inventato i segnali di comando all’esercito al posto degli ordini vocali. Tutto può essere visto con gli occhi e con il sentimento, apprendendo anche le tecniche costruttive dell’esercito di terracotta alla cui realizzazione lavorarono ben 800.000 persone. Ogni statua è rifinita nei minimi dettagli e ogni unità militare ha una sua caratteristica acconciatura. Ogni viso, poi, è unico, diverso da tutti gli altri e con una sua espressione. Alla morte dell’imperatore, il lavoro iniziato 40 anni prima nel 246 a.C. fu interrotto e così molte delle 400 e più fosse sono rimaste vuote.

Le statue, le armi, le armature, i carri da guerra, il vasellame e gli oggetti che richiamano alla vita quotidiana dell’antica Cina, presenti nella mostra e ricavati dagli unici calchi esistenti, sono frutto del lavoro e delle attente rifiniture di artigiani cinesi della regione dello Xi’An che, con gli stessi materiali di allora, perpetuano la grande tradizione dell’arte orientale. Per il restauro di ogni soldato sono necessari 100 giorni di lavoro di un team di due persone. In tutto le statue rinvenute al momento sono 8000.

La bellezza delle statue e delle opere ritrovate, la loro storia, la spettacolarità che il sito archeologico offre agli occhi del visitatore, rivivono tra luce e narrazione multimediale grazie ad una particolare istallazione che conclude il percorso. Si rafforza così il legame tra la città di Milano e l’antichissima cultura cinese, facendo seguito a molte iniziative di interscambio culturale che ogni anno vedono la luce.

Anche Li Qunlai, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Shoulashou –Diamocilamano ha partecipato all’inaugurazione della mostra e ha ribadito la volontà di rinsaldare l’amicizia della comunità cinese con la città di Milano. L’Associazione nasce per iniziativa di un gruppo spontaneo di amici, italiani e cinesi, motivati a contribuire proprio al miglioramento e all’approfondimento dei rapporti tra le due comunità, cinese e italiana.

La soddisfazione per questa importante realizzazione è nelle parole dei curatori Mario Iacampo e Fabio Di Gioia: “La scelta di Milano per esporre la grande mostra internazionale sull’Esercito di Terracotta e il Primo Imperatore, poggia su importanti affinità culturali. Basti pensare alla grandiosa e vivida operosità che fu necessaria alla realizzazione dell’imponente meraviglia oggi ritrovata nella Necropoli di Xi’an, all’ingegnosa capacità organizzativa, alla velocità di produzione e alla notevole raffinatezza del lavoro degli artigiani che hanno dato volto e carattere sempre diversi a oltre 8.000 sculture. Altro segno di vicinanza culturale con il carattere della città e le sue attività più tradizionali è l’importanza data dall’imperatore Huangdi alla ‘comunicazione’, come elemento determinante per il raggiungimento di un fine. La rappresentazione fisica, evocativa e tridimensionale della realtà come quella di un’intero esercito, sa infatti essere arte da contemplare e nel contempo strumento molto efficace di persuasione e di potere volto alla coesione interna e alla difesa. Alla medesima combinazione di fattori, il Primo Imperatore della Cina, Qin Shi Huangdi, affidò, in maniera stupefacente e grandiosa, la sua sicurezza ultraterrena. Nelle nostre intenzioni, la mostra che apre i battenti a Milano è anche un’occasione importante per collegare e stimolare l’attività di Istituzioni ed eccellenze culturali, di integrazione e di studio della città. Tale attività darà il via alla programmazione di appuntamenti di grande interesse e occasione di conoscenza e approfondimento per scuole, licei, università e accademie”.

www.esercito-terracotta.it