A Livigno, Il progetto del nuovo Mottolino Fun Mountain Headquarter e del Kosmo Taste the Mountain – Livigno & AlpiNN celebra ed esalta la montagna in un dialogo dinamico tra elementi naturali e installazioni tecnologiche  con l’intervento dell’interior contractor Concreta in sinergia con Progetto CMR e lo studio LPS

Il nuovo Headquarters Mottolino Fun Mountain è la prima opera privata realizzata in previsione delle Olimpiadi invernali 2026. Un luogo accogliente e tecnologico pensato per chi desidera alternare lo sci al divertimento e al lavoro, rispondendo ai bisogni di un pubblico delle più diverse età e di una clientela giovane che vive tra il mondo fisico e quello digitale. All’interno, oltre ai servizi legati allo sci – noleggio, deposito, scuola sci, shop – si trovano aree dedicate a smartworking e coworking e una gaming room, con attrezzature di ultima generazione. L’headquarters rinnova anche l’area ristorazione, con il Kosmo Taste the Mountain – Livigno & AlpiNN ispirato alla cucina etica di montagna di Norbert Niederkofler.

Come ci racconta Marco Rocca, AD Mottolino Fun Mountain: “Inauguriamo una struttura che guarda al futuro: la prima opera finanziata da privati – con un costo di 11 milioni di euro – che ci traghetta verso le Olimpiadi. Il nuovo headquarters si rivolge a un pubblico internazionale e perennemente connesso. Dopotutto giocare d’anticipo e intravedere le nuove opportunità è sempre stato nel nostro DNA, fin da quando siamo stati i primi a credere e investire nel freestyle. Questo progetto rappresenta una sfida imprenditoriale di chi ha come ambizione quella di alzare sempre l’asticella dei servizi e lavorare sempre alla ricerca del miglioramento”.

Quella tra Concreta e il Mottolino è la storia di una committenza che risale al 1998, con la realizzazione del primo rifugio in quota.  Concreta, infatti, esprime la propria eccellenza nella realizzazione dell’arredamento alberghiero, di complementi su misura per strutture alberghiere e ricettive, e più in generale, nelle soluzioni di contract, attraverso proposte d’arredo tailor-made, innovative ed originali. E’ una struttura che basa la sua filosofia sulla ricerca, la tecnologia e il servizio personalizzato al cliente con un team di professionisti coinvolto ciascuno nell’ambito delle proprie competenze. Ogni fase della produzione, dal premontaggio all’allestimento, è severamente controllata dallo staff tecnico e manageriale mentre un project manager si pone come interlocutore unico del cliente, ottimizzando la gestione nelle aree d’intervento e garantendo il rispetto dei tempi, dei budget e delle esigenze specifiche del committente.

In tempi eccezionalmente rapidi sono stati realizzati e forniti: pavimentazioni e rivestimenti murali e a soffitto, arredi custom prodotti nella sede Concreta di Postalesio, complementi a catalogo di rinomate aziende italiane e tutto il lighting, in collaborazione con Artemide. Dall’acquisizione della commessa a marzo 2021 all’inizio dei lavori in ottobre 2021, Concreta ha definito la scelta dei materiali e gli aspetti tecnici in accordo con la committenza e lo studio di progettazione CMR, secondo criteri ispirati all’impatto estetico e alla funzionalità. Successivamente, ha realizzato e prodotto presso il proprio laboratorio interno l’intera fornitura degli arredi a misura e relativi complementi. Ne è seguita la messa in opera, avvenuta tra ottobre e dicembre 2021. Obiettivo raggiunto anche grazie anche ad un eccezionale spirito di appartenenza a questo particolare progetto da parte di tutte le aziende e professionisti coinvolti: il progetto architettonico è stato sviluppato dall’architetto Anselmo Fontana, dello studio LPS, insieme a un’équipe di professionisti mentre l’interior design è a firma di Progetto CMR, sotto la guida dell’architetto Massimo Roj.

Come racconta Stefano Gavazzi, uno dei 4 soci fondatori di Concreta: “ E’ stata una bella sfida, sia per le condizioni di lavoro, sia per le tempistiche ristrette. Lavorare a 1800 metri di quota, con temperature basse e forti venti freddi a messo a dura prova gli operai, a cui spesso si congelavano le mani. Inoltre, molte lavorazioni sono state fatte in luogo, per poter ottenere precisioni millimetriche. Tuttavia, il grande affiatamento tra i vari progettisti e i nostri operai ha garantito un lavoro perfetto e ci ha resi tutti orgogliosi di appartenere ad una grande squadra”. Il nuovo headquarter doveva rivolgersi ad un cliente sempre più esigente, abituato a viaggiare nelle migliori destinazioni turistiche e doveva rispondere a molte esigenze: proiettare Livigno verso la sfida olimpica, essere all’altezza dei centri servizi più all’avanguardia, ovvero quelli che stanno comparendo negli Stati Uniti o in Austria, ed incarnare a sua volta un modello che potesse essere di ispirazione in tema di sostenibilità e impatto estetico. Per questo motivo, ad esempio, sono state adottate soluzioni impiantistiche orientate al risparmio energetico, come le pompe di calore.

Ma la sfida più grande l’ha posta il territorio, come racconta l’architetto Anselmo Fontana: “Livigno è un luogo che ha ricevuto moltissimo: la valle, le montagne, il fiume ed i boschi; ci troviamo quindi ad operare in un contesto che richiede per ogni progetto grande sensibilità e attenzione al luogo dove inserire un’opera architettonica. Per questo era estremamente importante un corretto inserimento nel contesto. Le strutture della funivia erano cresciute nel tempo in modo casuale, senza un disegno unitario. L’idea è stata quella di demolire e accorpare i volumi restaurando la parte di valore architettonico. In facciata al piano terreno la struttura è all’interno della parete vetrata per invitare ad entrare. La parte superiore è ripartita in lamelle che si aprono otticamente e prospetticamente man mano che ci si avvicina, conferendo dinamicità al prospetto. Le coperture seguono le scale mobili interne. Alla quota dei 12 metri c’è il ristorante anch’esso con pareti in vetro per non alzare ulteriormente il fabbricato. Le scale permettono di spaziare sul panorama di Livigno man mano che si sale”. Il progetto del ristorante Kosmo Taste the Mountain – Livigno & AlpiNN è invece un interessante esempio di dialogo tra struttura esistente e ampliamento: la tea esistente è stata recuperata eliminando le superfetazioni aggiunte nel tempo e restaurando le parti di valore storico. Il tutto si inserisce in maniera rispettosa del contesto, senza appesantire la percezione volumetrica o nascondere la bella tea, in quanto pensato completamente trasparente, con un solo tratto orizzontale della copertura piana, che verrà sistemata a verde. La struttura, osservata dall’alto si integrerà nel paesaggio grazie alla copertura verde che sarà completata dopo il disgelo: attualmente il manto nevoso svolge la stessa funzione.

Il Progetto di Interior Design è stato studiato dall’architetto Massimo Roj, AD di Progetto CMR, che commenta: “Il nuovo Headquarters è un progetto che vuole celebrare la maestosità e l’avventura della montagna, esaltandone il fascino attraverso ambienti dinamici e fortemente coinvolgenti, continui richiami agli elementi naturali locali e installazioni tecnologiche d’impatto. Le superfici in colore rosso dei locker definiscono l’area dove lasciare custoditi i propri oggetti personalI, mentre le superfici lignee e metalliche del negozio creano un ambiente al contempo accogliente e tecnico. Una nitidezza delle linee e delle superfici che dialoga con la texture delle pavimentazionI in gres porcellanato, a tutto spessore ed alta resistenza, ispirata alla roccia vulcanica. Gli elementi arborei e le consistenze lignee della foresta, il mondo sotterraneo delle grotte, tornano in forma scultorea nelle soluzioni di interior design: il banco del bar, il camino nel privée, le sale da bagno sono protagonisti di uno spazio esclusivo e ispirato al territorio montano che circonda il nuovo Headquarters. Gli uffici si ispirano all’estetica tecnica e funzionale degli impianti di risalita; le lampade appese ad un sistema che ricorda gli skilift punteggiano uno spazio avvolto da superfici dal look brutalista. Si lascia spazio alla memoria senza dimenticare la confortevolezza di queste aree di condivisione e collaborazione pensate per vivere al meglio le giornate di lavoro”.

Tutti gli arredamenti interni sono stati creati su misura nel laboratorio di Concreta. Tra questi, anche lo scenografico tavolo del ristorante, lungo ben 13 metri, ricavato da un pezzo unico di legno di cedro percorso da un inserto in resina gialla, materiale di cui sono realizzati i tagli di luce a parete e le lampade della zona del privé, e il bancone bar di 24 metri, sempre in legno, lavorato con tecnologie all’avanguardia.

Particolare attenzione è stata riservata al tema dell’acustica in tutti gli ambienti:  sono stati progettati e sviluppati pannelli fonoassorbenti idonei e customizzati che rispondessero sia a requisiti tecnici che estetici. Tali pannelli non presenti sul mercato, sono stati dapprima testati e successivamente ingegnerizzati e prodotti nel laboratorio di Concreta.  Un numero impressionante di fori – un milione e mezzo – sono stati realizzati sui pannelli, mettendo forse a dura prova le macchine a controllo numerico.

Nel nuovo ristorante Kosmo Taste the Mountain – Livigno & AlpiNN l’offerta food è basata sulla filosofia etica Cook the Mountain di Norbert Niederkofler, chef tre Stelle Michelin e Stella per la sostenibilità. Al centro, una cucina di montagna che nasce da ingredienti locali e stagionali. Siria Fedrigucci, direttrice responsabile, viene affiancata da due figure fondamentali, lo chef Luca Armellino e il bar manager Edoardo Felisini.

Si scelgono produttori di montagna etici, bio, rispettosi del benessere animale e della natura, allevatori biologici di montagna, che alimentano il bestiame in modo naturale, senza mangimi e antibiotici e con loro si coltiva un rapporto di fiducia e collaborazione.  Lo chef si informa su quali siano le proposte dei produttori di fiducia, acquistando gli ingredienti migliori, stagionali, freschi. E successivamente, partendo dalla disponibilità reale e quotidiana di prodotti eccellenti, elabora le proprie ricette.

Al cocktail bar del Kosmo, si lavora in assoluta sinergia con la cucina per ideare bevande originali. Spazio quindi a produzioni originali e self-made, frutto della competenza tecnica e della piena consapevolezza di tutte le potenzialità, spesso ignorate, dei territori di montagna. Nascono in casa liquori, tinture, sode, aromatiche e cordiali e shrub, ovvero macerazioni di frutta, tutto a base di prodotti locali, come il miele della Valtellina, erbe e fiori, le mele, oppure di ingredienti di altra origine, ma sempre legati alle terre alte.

Il ghiaccio è realizzato con acqua che viene bollita e poi lasciata raffreddare lentamente dentro borse termiche: risulta totalmente trasparente e privo di bolle d’aria. A partire da questo blocco dall’aspetto cristallino si tagliano porzioni di ghiaccio per poi asciugarle mediante abbattitore. Un singolo cubetto per drink raffredda la bevanda senza sciogliersi, e quindi senza alterare o diluire la composizione.

Ph. Credits: Maria Rosa Sirotti

www.mottolino.com/

www.concretasrl.com

www.progettocmr.com

https://studiolps.it/