Il Cafe del Design è un format all’interno di Hospitality day – evento dedicato all’ospitalità- in cui architetti e designer si interrogano sulle nuove soluzioni per l’hotel

Hospitality Day, organizzato da Teamwork Hospitality, è un evento dedicato alla formazione degli operatori dell’ospitalità e si svolge al Palacongressi di Rimini. Quest’anno, la manifestazione si arricchisce con il Cafe del Design, un focus sui nuovi trend all’interno di un format che vede protagonisti architetti e designer, per un momento di riflessione e confronto.

Laura Verdi, direttore editoriale di We:ll Magazine, ha curato la prima edizione del Cafe e ha moderato le otto tavole rotonde: “L’ho immaginato come una conversazione intelligente tra amici, comodamente adagiati su sedute di design progettate, perché no, da uno dei miei ospiti ed è sempre durante le cene che nascono le idee migliori”ci spiega Laura. “Ogni tavola rotonda ha affrontato un argomento diventato topico nel settore dell’hotellerie. Pensiamo per esempio agli spazi comuni e come si sono evoluti nel corso degli anni. La tavola rotonda con focus lobby e aree comuni l’ho sottotitolata provocatoriamente Dove è sparita la reception?”.

Il programma e gli speaker di Cafè del Design

Nuovi format e nuovi concept nella ristorazione in hotel    
Gianpaolo Venier, titolare e Art Director gianpaolovenier Design Studio
Nisi Magnoni, architetto e fondatore NM Architetti
Roberto Antobenedetto, architetto RPM Proget
Dario Laurenzi, CEO e fondatore Laurenzi Consulting

Accessibilità trasparente: dalla camera per disabili al Design for all. Superare la norma della camera disabile per realizzare camere di design per tutti

Sara Righetto, architetto Fragment Hospitality
Roberto Vitali, CEO e fondatore Village for all – V4A®
Cristiano Pistis, Senior Director BU Hospitality & Luxury Residential Eclettico Design – Lombardini22

Design, materiali, servizi, layout e funzionalità della camera d’hotel. Dalla progettazione standard a quella tailor made
Alessia Galimberti, architetto e fondatrice Galimberti Studio
Emanuele Svetti, Executive Chief Architect Studio Svetti
Andrea Auletta, Interior Designer e fondatore Andrea Auletta Interiors

Hotel Bathroom Design Trends: la parola agli architetti     
Niccolò Panzani, Interior Designer noa* network of architecture
Alessio Fiorini, architetto e co-fondatore FDA | Fiorini D’Amico architetti

Ripensare gli spazi comuni dell’hotel: dov’è sparita la reception?     
Ermanno Caroppi, architetto e co-fondatore CaberlonCaroppi
Manuela Mannino, partner e fondatrice THDP – The Hickson Design Partnership
Niccolò Panzani, Interior Designer noa* network of architecure

Wellness Design in hotel: quando, come e perché investire nel benessere   
Sergio Bizzarro, architetto e titolare Studio Bizzarro & Partners
Silvia Giannini, architetto e titolare Studio Silvia Giannini
Alberto Apostoli, architetto e titolare Studio Apostoli

L’hotel del futuro sarà solo tecnologico?   
Barbara Vannucchi, architetto e fondatrice B+V architettura e lighting design
Marco Splendore, Founding Partner & Creative Design Director, Wip Architetti
Carlo Fontana, General Manager, Luganodante
Camilla Gorlandi, Interior Designer Rizoma Architetture

Come trasformare la facciata dell’hotel in uno strumento di marketing
Chiara Caberlon, architetto e co-fondatrice CaberlonCaroppi
Alessia Galimberti, architetto e fondatrice Galimberti Studio

Tra le tavole rotonde che ho seguito, ho trovato molto interessante quella dal titolo: Nuovi format e nuovi concept nella ristorazione in hotel.  Da viaggiatrice, ho sempre evitato di usufruire del ristorante situato nell’hotel, in quanto è sempre stato poco rappresentativo dal punto di vista culinario e dedicato, infatti, ad una cucina internazionale e piuttosto piatta in modo da incontrare il gusto medio della maggioranza degli ospiti. Ma oggi cosa è cambiato? Ce lo hanno spiegato i 4 relatori: Gianpaolo Venier titolare e Art Director gianpaolovenier Design Studio, Nisi Magnoni architetto e fondatore NM Architetti, Roberto Antobenedetto architetto RPM Proget e CEO e fondatore Laurenzi Consulting.

Dario Laurenzi ironizza sulle richieste dei committenti: “Architetto, progettami un bel ristorante!. Ma un bel ristorante è una sfida, una struttura di successo che deve rimane tale. Bisogna fare un’analisi del posizionamento che il cliente  vuole, la sua area, il geomarketing. Dopo aver capito il posizionamento e il tipo di cliente, si sceglie un architetto. L’esperienza è a tutto tondo, deve mangiare bene, stare bene e pagare il giusto. Serve il lusso della semplicità e della accoglienza”.

Secondo Nisi Magnoni L’Italia è l’unico paese dove è difficile coniugare hotel e ristorante dell’hotel perché si mangia bene ovunque. E quindi bisogna riuscire a trattenere il cliente nel ristorante. Questo può avvenire anche utilizzando delle belle spa. Curo molto i dettagli che si fondono con l’uso non convenzionale della materia, dei colori e della luce per creare atmosfere uniche”.

Roberto Antobenedetto si occupa di progettazione per la ristorazione in Roma: “Oggi si cerca di far sì che il ristorante sia un valore aggiunto e un elemento importante di business. Si deve dare importanza alla ristorazione legata al territorio che deve essere importante e di qualità. Inoltre deve essere una esperienza instagrammabile. Ma come si raggiunge questo obiettivo? Utilizzando due diversi professionisti, uno dedicato alla ristorazione e uno all’hotel. E il ristorante diventa elemento di attrazione per frequentare l’hotel, con un taglio architettonico completamente diverso. Inoltre è importante che la cucina sia tradizionale rivisitata e non gourmet decontestualizzata”.

Gianpaolo Venier progetta alberghi e ristoranti, sempre partendo dalla tavola, dalla mise en place: “Il food veicola anche la scelta dell’hotel e per questo occorre garantire una esperienza legata al viaggio e al luogo. Assistiamo anche ad un boom delle private dining room, che arrivano dalla concezione asiatica del pasto dedicato a pochi intimi”.

Come trasformare la facciata dell’hotel in uno strumento di marketing

Un interessante intervento di Chiara Caberlon architetto e co-fondatrice CaberlonCaroppi che ha portato l’esempio della facciata del nuovissimo Demo hotel di Rimini il cui nome deriva da Design emotion e dimostrazione. Questo perché la progettazione dell’hotel è stata affidata ben 14 studi diversi di architettura ognuno dei quali si è occupato di progettare una delle 9 suites, oppure le parti comuni, le aree esterne, la lavanderia, i bagni al piano terra e la facciata.

Quest’ultima è stata pensata da Chiara Caberlon, insieme a  scale, ascensore e area esterna: “La facciata che dava verso la strada principale ed è da essa visibile, doveva essere un elemento riconoscibile e diventare anche uno strumento di marketing. Per questo ho pensato di utilizzare una carta da parati da esterno di Wall&Deco con un divertente disegno a bolli colorati, che riprendesse il colore dei vari elementi dei balconi e delle aree esterne”.

Design, materiali, servizi, layout e funzionalità della camera d’hotel. La tavola rotonda che si occupa del passaggio dalla progettazione standard a quella tailor made ha visto la partecipazione di: Alessia Galimberti architetto e fondatrice Galimberti Studio, Emanuele Svetti Executive Chief Architect Studio Svetti e Andrea Auletta Interior Designer e fondatore Andrea Auletta Interiors.

Emanuele Svetti ci parla del suo Surreale Hotel 2* Lusso. la provocazione nasconde una riflessione ampia e profonda su dove sta andando il segmento dell’ospitalità e più in generale sul concetto di lusso: “Oggi il vero lusso è il tempo. Tradotto nel linguaggio dell’ospitalità, questo significa creare le condizioni perché l’ospite tragga il massimo beneficio possibile dal tempo che trascorre in struttura. E’ la dimostrazione che una progettazione sensibile e competente può riuscire nell’intento di conciliare due elementi apparentemente inconciliabili come un basso numero di stelle e un alto livello di qualità, per realizzare strutture efficienti, gradevoli e con un’anima”.

Tutti gli arredi della stanza sono stati realizzati con materiali di riuso performanti e poco costosi con una pianificazione corretta che possa dare vita a strutture efficienti con costi sostenibili con una offerta qualitativa e qualificata di fascia media.

Andrea Auletta ha parlato dell’hotel a 5 stelle Il Tornabuoni di Firenze realizzato per il Gruppo AG Hotels. “Ciascun piano – dice Auletta – ha comportato un layout distributivo diverso e in questa cornice mi sono occupato di ogni elemento, dal progetto di ogni singolo arredo e complemento al disegno specifico di moquette, carte da parati, quadri e oggettistica”.

Le camere sono proposte in armonie di colori diversi su ogni piano: arancio, pavone, grigio, blu e giallo conferiscono una nota di personalità a ogni camera, mentre i bagni, con la loro massiccia organizzazione dello spazio, richiamano suggestioni di terme antiche e memorie storiche.

www.hospitalityday.it/

www.teamwokshopitality.com