Riale – Val Formazza – trasformata in fattoria della neve e del benessere grazie a Gianluigi  Barp e al suo snowfarming

Passione e innovazione: sono gli ingredienti principali che animano le iniziative di Gianluca Barp a Riale (VB), località più settentrionale del Piemonte. Qui l’imprenditore ha portato a regime lo snowfarming, tecnica che consente di stoccare la neve in aprile per iniziare in anticipo la stagione invernale. Un progetto che ha rivoluzionato la vita del piccolo borgo dove confluiscono atleti per allenamenti e gare oltre a numerosi appassionati. Allo sport in paesaggi mozzafiato ora si aggiunge il benessere con la prima installazione di sauna e vasca idromassaggio all’aperto.

Ingrediente principe della val Formazza? La neve. Inverno ed estate. Non siamo su un ghiacciaio, ma in primavera qui la neve viene messa da parte e conservata fino all’autunno per garantire l’apertura della pista per lo sci di fondo. È la tecnica dello snowfarming con utilizzo di teli geotermici che Gianluca Barp, primo in Italia, da 5 anni ha messo a punto a Riale, piccolo borgo incastonato a 1.800 metri nell’Alta Val Formazza piemontese, a poca distanza dal confine svizzero, e sulla quale continua a investire attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie. Infatti, condizioni climatiche avverse, con scarsità di acqua e temperature spesso al di sopra della media stagionale, non hanno fermato Barp che quest’anno ha fatto ulteriori investimenti acquistando la tecnologia che gli consente di gestire al meglio stesura e avvolgimento dei teli che – realizzati con fibre di alluminio, intervallati da strati isolanti di ovatta -, utilizza per coprire e conservare il grande accumulo di neve artificiale stoccata.

«Lo snowfarming ha radici profonde, in Italia si ricordano le neviere, per lo più semplici buche realizzate per la conservazione della neve – racconta Gianluca Barp. Ma l’idea di conservarla a fini turistici è più recente,i primi esempi sono stati in Scandinavia. Io ho cominciato quasi per gioco nel 2019, con un esperimento artigianale, e ho capito che investendo in nuove tecnologie avrei potuto davvero incidere nella vita del fondo nella nostra Valle. Così ho affinato la tecnica, scelto la posizione di stoccaggio migliore e i materiali più efficienti. Ho visto che viene disperso circa il 20% della neve messa da parte, il resto è tutta come nuova, pronta per essere stesa sulla pista per allenamento o divertimento».

Il procedimento è green al 100%: essendo neve sparata non serve il gatto delle nevi per accumularla e quindi non c’è utilizzo di gasolio, ma soprattutto a Riale viene impiegata l’energia idroelettrica per portare l’acqua in pressione. Quindi l’operazione che costituisce il maggior costo in termini di energia può contare su una fonte rinnovabile e pulita. «Quest’anno l’acqua è scarseggia e quindi anche l’energia – precisa Barp – ma muovendoci con accortezza abbiamo potuto stoccare un quantitativo di neve sufficiente per tornare ad anticipare anche la prossima stagione sciistica. Dobbiamo solo sperare in un’estate non eccessivamente torrida».

Da imprenditore, Barp si assume il rischio e trasforma Riale nella fattoria della neve, ma poi varca i confini dello sport e progetta la fattoria del benessere. Il primo step è già operativo: una sauna all’aperto da 6 posti, in perfetto stile nordico nelle forme, nei materiali e nella filosofia. Progettata da un’azienda estone, è completamente in legno ed è alimentata a biomassa. Ad essa si aggiunge una vasca idromassaggio anch’essa da 6 posti. Entrambe sono accessibili dall’albergo ristorante Aalts Dorf di Riale gestito da Barp, che spiega: «Sul lungo periodo, l’obiettivo è di riuscire a creare più postazioni sauna lungo un sentiero, dando vita a un percorso benessere». Dunque un’attrattiva in più per un territorio dove converge un numero sempre maggiore di squadre nazionali di fondo per gli allenamenti, oltre a manifestazioni di carattere nazionale e internazionale. «Soprattutto, qui alberga la passione e la capacità di innovarsi di persone che credono in quello che fanno e vogliono offrire un’esperienza sportiva e turistica indimenticabile. Provare per credere» chiosa Barp.

Ph. credits: Livio Piazza