BUT Gourmet – Riale: un format di successo
Riflettori puntati su Riale, Alta Val Formazza (VB): questo piccolissimo paese e la sua valle stanno diventando un punto di riferimento per lo sport, la natura, l’ospitalità e la ristorazione
Si chiama BUT Gourmet ed è ideata e organizzata da Gianluca Barp, presidente di Formazza Event, e da Proloco Formazza e si inserisce all’interno di un programma di eventi che comprende, a distanza di una settimana, la BUT (Bettelmatt Ultra Trail) Formazza, una corsa di 57 km sui sentieri dell’Alta Val Formazza che arriva a sfiorare i 3.000 m di altitudine nei pressi del Rifugio 3A.
Parallelamente, la Bettelmatt Super Race si sviluppa per 40 km sulla prima parte del percorso di BUT ed è parte del Circuito Salomon Golden Trail National Series, il circuito che riunisce alcuni dei più belli e spettacolari Trail in Italia. Dopo il successo della gara valida per i Campionati Mondiali 2022 di Sky Ultra ISF, Formazza Event, l’ASD che da sempre organizza BUT Formazza, ha deciso di spostare l’intero evento in frazione Valdo.
Riale e il suo territorio avevano bisogno di essere conosciuti, offrendo un’esperienza sportiva, turistica e culinaria completa e indimenticabile. E’ per questo che, grazie alla passione e alla capacità delle persone di innovarsi e investire sul proprio territorio, sono nate la BUT Formazza, la BUT Gourmet e la il Festival dei Fiori.
Sono stata ospite di Gianluca Barp in occasione della BUT Gourmet che si è svolta sabato 1 luglio, in concomitanza con la prima edizione del Festival dei Fiori. Un pranzo per un centinaio di persone nel verde di Riale, curato da 6 rinomati chef del panorama nazionale che hanno interpretato i sapori della natura, con addobbi floreali alpini e assaggi di prodotti locali.
Il tutto in compagnia di un gruppo di mucche di un caseificio locale produttore del famoso e unico formaggio Bettelmatt, da cui prendono il nome le diverse iniziative BUT. Il tutto all’insegna della solidarietà, donando i proventi del pranzo a Un fiore per la Romagna, in favore degli alluvionati in Romagna.
“Riale è il punto di partenza per escursioni attraverso 400 chilometri di sentieri che valicano i confini nazionali insinuandosi in Svizzera ed è uno dei primi insediamenti creati dalle popolazioni walser che raggiunsero la Val d’Ossola dal vicino Canton Vallese attraverso il Passo del Gries – racconta Barp – e il Bettelmatt è uno dei più rari formaggi d’Italia, eccellenza gastronomica del territorio prodotta esclusivamente in otto alpeggi della zona, situati sopra i 2.000 metri d’altitudine.
Un territorio fantastico che ho iniziato ad esplorare e che ha ancora tantissimo da offrire: spero di poterlo raccontare nel tempo, grazie al sostegno dei miei amici di Riale!
Qui Barp gestisce l’albergo ristorante Aalts Dorf oltre al Centro Fondo, riserva per i mondiali. Dal 2018 si dedica allo Snowfarming, ovvero immagazzinare la neve nella fase invernale per poi distribuirla sulle piste di fondo nell’autunno successivo. “Qui cade la prima neve della stagione – ci racconta – un grande punto di forza da sfruttare, rivolgendosi alle squadre nazionali e agli sci club che cercano la neve a inizio stagione per gli allenamenti”.
Un progetto che ha rivoluzionato la vita del piccolo borgo dove confluiscono atleti per allenamenti e gare oltre a numerosi appassionati. Circondata da ghiacciai, corsi d’acqua e laghi alpini, a pochi passi dalla Cascata del Toce, una delle più spettacolari delle Alpi e tra le più alte d’Europa, Riale è il punto di partenza per escursioni attraverso 400 chilometri di sentieri che valicano i confini nazionali insinuandosi in Svizzera.
A Riale ha sede anche l’hotel ristorante Walser Schtuba creato e gestito dallo chef Matteo Sormani: “Abbiamo aperto 20 anni fa, nel 2003 – racconta Sormani – ma non volevamo creare e gestire un tradizionale rifugio in alta quota, ci interessava proporre qualcosa di diverso, un menù frutto di una cucina sperimentale e autonoma, utilizzando prodotti autoctoni e realizzando in casa prodotti da forno come pane e lievitati dolci, panettone e colomba pasquale”. I piatti che compongono il menù intrecciano con maestria tradizione, creatività e interesse per i prodotti del territorio e per i fornitori che lavorano con la stessa visione: attenzione alla sostenibilità, al benessere degli animali negli allevamenti e delle piante nelle coltivazioni.
Inoltre, come ci spiega Sormani: “In alta montagna gli approvvigionamenti sono difficoltosi e dobbiamo utilizzare tutto quello che ci viene portato. Voglio far comprendere ai miei clienti questa filosofia di vita e di cucina: chi si ferma al mio ristorante trova proposte in cui vengono cucinate al meglio tutte le parti del manzo o della selvaggina insieme a tutte le verdure, le piante e i fiori commestibili che la natura offre”. Un perfetto esempio: il Carnaroli alle gemme di pino mugo, finferli e polvere di porcino.
Il Festival dei Fiori ha celebrato la fioritura estiva di luglio nella piana di Riale e dintorni che, grazie a una grande varietà geologica (micascisti, calcescisti, calcari), dà vita a una rigogliosa varietà floristica e vegetazionale.
Sono state organizzate passeggiate al giardino botanico del Kastel, accompagnati dalla guida escursionistica Otello Facchini, un altro abitante di Riale impegnato attivamente nella rivalutazione del territorio.
Si è degustata la tisana floreale creata ad hoc per l’evento dal Consorzio Erba Böna, Silvia Avignano ha offerto massaggi olistici e Salima Avignano, fondatrice dei Fiori di Bach Ossolani, ha condotto colloqui individuali per comprendere quale sia il fiore più adatto alla persona in quel preciso momento e ha eseguito trattamenti Reiki.
Stefania Cozzi ha tenuto sessioni di Pilates nei prati e l’apicoltore Giacomo Prina ha esplorato il mondo delle api e dei fiori insieme ai più piccoli.
Ma l’evento principale della giornata è stata la BUT Gourmet, un momento di condivisione e riflessione, attraverso i racconti di chi, di fronte alle difficoltà e alle sfide estreme, ha deciso di partire o di ripartire per raggiungere un preciso obiettivo: la realizzazione di un’eccellenza gastronomica.
A ogni chef è stata affidata la preparazione di un piatto per esaltare il ruolo di fiori e piante in cucina. La regia è stata a cura di Matteo Sormani, che ha messo a disposizione la sua cucina nella locanda Walser Schtuba. Il piatto da lui preparato è stato il Vitello Alpino: 4 diverse parti del vitello al barbecue, con pino mugo, fieno e una millefoglie di patate walser.
Marco Sacco, due stelle Michelin al Piccolo lago di Verbania, una stella Michelin a Piano35 a Torino, ha servito Terra Madre: 56 ingredienti, vegetali dal sottosuolo, micro orto aeroponico, Seedlip Garden. Piccolo orto da comporre con verdure del sottosuolo in diverse consistenze e cotture: patata affumicata, cipolla in carpione, barbabietola con cannella e cumino, asparago crudo, carote, tartufo nero e porcini; sul tavolo erbe vive da agricoltura aeroponica.
Norman Berini che si sta facendo notare con il suo ristorante Le vie del Borgo di Toceno, in Valle Vigezzo (VB), ha proposto Un supplì in Ossola: sfera fritta di risotto mantecato all’aglio orsino, panatura di segale su spuma di porri e patate con crudo vigezzino croccante.
Corrado Scaglione, che dopo un lungo girovagare in Italia e all’estero ha messo il suo estro culinario a disposizione dell’Enosteria Lipen di Triuggio (MB), premiata come migliore pizzeria lombarda e 3 spicchi Gambero Rosso, ha presentato Il cannolo salato: cannolo di pizza con salsiccia di Bra, fonduta fredda di Roccaverano con nocciole fresche e conserva di pomodori verdi.
Sabina Villaragia, che dopo un’esperienza a Londra ha preso in mano la cucina di Villa Pizzini sulla vetta del Mottarone (VB), ha preparato Il Plin del Mottarone: Plin con ricotta d’alpe, tarassaco, borragine e brodo di patate arrosto.
Renato Bosco, fuoriclasse dei lievitati nei suoi Renato Bosco Pizzeria e “Saporè Pizza Bakery” a San Martino Buon Albergo (VR) e docente in diverse scuole di cucina ha proposto l’Anteprima Panettone 2023: Panettone tutto l’anno, il lievitato di Renato in versione estiva con i frutti dell’estate accompagnato da una crema leggera. Per una dolce conclusione.
Due giornate veramente intense e indimenticabili, dove la vita all’aria aperta e a contatto con la natura si è unita alla piacevole condivisione del pranzo e delle specialità locali. Un appuntamento per il 2024 a cui non si deve assolutamente mancare!
Ph. credits: Maria Rosa Sirotti
https://bettelmattultratrail.it/