Orfani di due stagioni del Salone.Mobile Milano, la più importante fiera e punto d’incontro a livello mondiale per gli operatori del settore casa-arredamento, andiamo alla scoperta dell’evento Supersalone che si svolgerà dal 5 al 10 settembre 2021

A volte, il confine tra il successo di una manifestazione o un risultato deludente è molto sottile. E’ questo il caso del nuovo format Supersalone, che sostituirà il Salone.Mobile di Milano 2021 e che è stato presentato durante una conferenza stampa svoltasi al Palazzo della Triennale di Milano.

Appena l’architetto Stefano Boeri, curatore per il 2021, ha svelato agli intervenuti il nome  del prossimo evento/manifestazione che si svolgerà a settembre, in sostituzione temporanea del Salone del Mobile di Milano per l’anno in corso, la reazione della platea è stata decisamente tiepida. Il prefisso “super” ha destato una certa sorpresa sia per la scarsa fantasia e sia perché non sarà certo un’edizione super, in quanto si svolgerà in una situazione mondiale ancora zoppicante a causa della pandemia.

Inoltre, i milanesi e i frequentatori del Salone e del Fuorisalone conoscono bene altre realtà importanti e da tempo esistenti il cui nome è decisamente troppo somigliante, come Superstudio, Superstudiopiù, Superdesign show. Veniamo al logo: abbandonato l’iconico colore rosso che da tempo caratterizza il Salone, si è optato per un azzurro e la cosa lascia perplessi: se il supersalone deve essere un nuovo punto di partenza generato dalle riflessioni di questi ultimi tempi, questo significa che d’ora in poi questo colore sostituirà quello che tutti conosciamo? Oppure sarà un cambio temporaneo voluto proprio per evitare l’identificazione tra i due eventi in modo che, in caso di flop, l’impatto e l’identificazione col Salone 2022 saranno minimi e i danni contenuti? Resta il fatto che il logo è graficamente poco funzionale, data anche la scarsa leggibilità.

Già in precedenza la scelta stessa di Boeri come responsabile dell’evento 2021 non era stata accolta con entusiasmo: un nome noto, troppo e, soprattutto, troppo coinvolto e onnipresente. Se qualcosa di nuovo doveva esserci, molti si auspicavano facce e nomi nuovi, decisamente più freschi, soprattutto dopo la questione delle famose “Primule”.

Supersalone, con il suo nome da supereroe, promette moltissimo, a quanto comunicato, ma sarà proprio così? Dovrà mettere d’accordo le aziende produttrici, grandi e medie, i buyer nazionali e internazionali, la stampa, gli architetti e i designer: sarà in grado di farlo?

Già da diversi anni Il salone del Mobile e il Fuorisalone avevano raggiunto una forma e una diffusione ormai ingestibili. Gli innumerevoli eventi nella città e le varie “zone” che nascevano ovunque avevano reso impossibile una visita ragionata. Il tessuto urbano diventava per una settimana un organismo unico, in cui una location confinava con l’altra, gli eventi si sovrapponevano e qualunque pretesto diventava oggetto di segnalazione, in un vortice senza sosta. Salone e Fuorisalone erano cresciuti e maturati negli anni, avevano dato il meglio di sé ma, alla fine, avevano raggiunto una brutta connotazione: troppo. Sì, perché tanto è bello, ma troppo è negativo. Ed è da qui che dovevamo, dobbiamo ripartire. Ma come?

Al momento, la risposta è il Supersalone, ma dobbiamo ancora capire se sarà la risposta giusta e, addirittura, se sarà una risposta.

Ma vediamo quello che viene proposto in merito.

Accanto al curatore di Supersalone Stefano Boeri, cinque co-progettisti: Andrea Caputo, Maria Cristina Didero, Anniina Koivu, Lukas Wegwerth e Marco Ferrari ed Elisa Pasqual dello Studio Folder. L’evento, in programma dal 5 al 10 settembre a Fiera Milano Rho, promette di riaffermare la centralità di Milano e del Salone del Mobile.Milano nel panorama internazionale del progetto, della cultura e dell’innovazione.

Sarà aperto tutti i giorni non solo agli operatori ma anche al grande pubblico. Il format proposto è quello di una grande biblioteca del design che celebrerà la rinnovata attenzione e cura per gli spazi dell’abitare contemporaneo  e ospiterà le novità e le creazioni messe a catalogo negli ultimi 18 mesi dalle aziende con i loro prodotti storici che, grazie al debutto della piattaforma digitale del Salone del Mobile.Milano, potranno essere acquistati al termine della visita (una parte del cui ricavato contribuirà a una causa benefica). La nuova piattaforma debutterà il 30 giugno.

L’allestimento  in  Fiera prevedrà dei lunghi  setti paralleli, studiati per le  specifiche categorie merceologiche,  con i prodotti esposti su pareti verticali, usando, in alcuni casi, anche le superfici orizzontali, entrambe modulari. Una maglia espositiva che consentirà al visitatore di navigare liberamente.

Il tutto sarà intervallato da  aree e  percorsi tematici: arene per talk di  condivisione e  approfondimento, lounge riservate agli  incontri commerciali e  di business delle aziende, aree dedicate ai giovani delle scuole di design e all’esposizione, a cura dell’ADI delle sedie premiate con il Compasso d’Oro,  food court ideate e realizzate in collaborazione con Identità Golose – The International  Chef Congress, aree social e relax. Triennale Milano sarà l’hub in città con una serie di proposte culturali.

Finalmente, anche il Salone si è reso conto dell’avanzata del web e del ruolo predominante che ha assunto, anche a livello mediatico e di comunicazione, dove la carta stampata sta ormai scomparendo. Come spiega Maria Porro, presidente  Assarredo: “In questi mesi abbiamo imparato che non è più pensabile prescindere anche da una presenza digitale e l’innovativa piattaforma del Salone sarà una grande opportunità per le imprese, un nuovo media pensato non solo per presentare prodotti,  ma per offrire servizi, a supporto  e in stretta interazione con l’evento fisico”.

Ai posteri l’ardua sentenza.

Maria Rosa Sirotti