Mario Sironi. Sintesi e grandiosità
Il Museo del Novecento di Milano presenta Mario Sironi. Sintesi e grandiosità, una grande e approfondita retrospettiva che ripercorre l’opera del Maestro a sessant’anni dalla morte.
“Un percorso diviso in sale, dove ogni sala rapprenta una pietra del percorso artistico del pittore un periodo diverso della sua vita e della sua immensa produzione. Questa struttura espositiva isola dei nuclei e li mette in dialogo tra loro, come tasselli diversi che si incastrano uno con l’altro”. Sono queste le parole introduttive di Andrea Sironi-Strausswald, nipote dell’artista.
Presente all’inaugurazione anche l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno: “Questa grande retrospettiva esamina l’intero percorso artistico di Sironi, caratterizzato da un rapporto anche contradditorio con i fatti politici e sociali che ne hanno attraversato la vita e l’esperienza creativa. Si inserisce nel palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano, che ha scelto di inaugurare e aprire le due più importanti mostre proprio nel periodo estivo”.
La mostra, in programma dal 23 luglio 2021 al 31 marzo 2022, è curata da Elena Pontiggia e Anna Maria Montaldo, direttrice del Museo del Novecento, in collaborazione con Andrea Sironi-Strausswald (Associazione Mario Sironi, Milano) e Romana Sironi (Archivio Mario Sironi di Romana Sironi, Roma).
Oltre cento le opere esposte, che ne ricostruiscono l’intero percorso artistico: dalla giovanile stagione simbolista all’adesione al futurismo; dalla sua originale interpretazione della metafisica nel 1919 al momento classico del Novecento Italiano; dalla crisi espressionista del 1929-30 alla pittura monumentale degli anni Trenta; fino al secondo dopoguerra e all’ Apocalisse dipinta poco prima della morte.
La mostra, che ha sede negli spazi del Museo del Novecento e si estende anche nelle sale sironiane del Museo stesso e della Casa Museo Boschi Di Stefano, si avvale di prestiti dai maggiori musei italiani tra cui la Pinacoteca di Brera, Ca’ Pesaro e la Fondazione Guggenheim di Venezia, il MART di Trento e Rovereto e da collezioni private, riunendo così in un unico contesto i lavori più significativi del Maestro. Sono esposti, infatti, alcuni capolavori che non comparivano in un’antologica sironiana da quasi mezzo secolo (l’affascinante Pandora, 1921-1922; Paese nella valle, 1928; Case e alberi, 1929; L’abbeverata, 1929-30), e altri completamente inediti.
Ampiamente rappresentato in mostra è il ciclo dei paesaggi urbani, il tema più famoso di Sironi, che acquista intensità dopo il suo arrivo a Milano nel 1919 ed esprime sia la drammaticità della città moderna, sia una volontà potente di costruire, in tutti i sensi. Tra questi ci sono capolavori ben noti come Sintesi di paesaggio urbano, 1921; La cattedrale, 1921; Paesaggio urbano col tram 1925-28, del Museo del Novecento, esposto alla Biennale di Venezia del 1928; la Periferia del 1943.
Sironi però è stato anche un grande interprete della figura umana. Ne danno testimonianza in mostra un nutrito gruppo di opere, tra cui il pierfranceschiano Nudo del 1923, prediletto da Margherita Sarfatti; la misteriosa Donna con vaso del 1924; il Pescatore, 1925; La fata della montagna, 1928; la Niobide del 1931, e il doloroso Lazzaro, 1946, dove, per la prima volta nella millenaria iconografia del soggetto, Sironi dipinge un Lazzaro che non risorge, simbolo del crollo di tutte le sue idee, a cominciare dal fascismo in cui aveva creduto.
Ampio spazio è poi dedicato al suo legame con la pittura murale negli anni Trenta, di cui fu teorico e interprete. Presenti, capolavori monumentali quali la luminosa Vittoria alata, il gigantesco studio per l’aula magna della Sapienza di Roma, il visionario Condottiero a cavallo (tutti realizzati nel 1935) e il potente studio preparatorio, lungo quasi sei metri, della Giustizia Corporativa (1937-38). Lasciata alle spalle la sezione dedicata alla pittura murale, il “viaggio” nell’arte di Sironi volge al termine nelle ultime sale che documentano i drammatici anni finali dell’artista, tormentato anche dalla perdita della figlia Rossana, che si toglie la vita nel 1948 a diciotto anni.
Immagini: Maria Rosa Sirotti
Ad accompagnare la mostra, un prestigioso catalogo realizzato della Casa Editrice Ilisso. Il volume, oltre al saggio introduttivo di Anna Maria Montaldo, riporta un ampio saggio e le schede analitiche di tutte le opere di Elena Pontiggia, studiosa dell’artista e autrice della sua prima biografia (Sironi. La grandezza dell’arte, le tragedie della storia, 2015), e inoltre gli approfondimenti di Fabio Benzi sul futurismo sironiano, e di Maria Fratelli, direttrice della Casa Museo Boschi Di Stefano, che esplora con lettere inedite il rapporto di Sironi con i collezionisti Antonio e Marieda Boschi.
Mario Sironi. Sintesi e grandiosità è parte de La Bella Estate, il palinsesto culturale estivo promosso dal Comune di Milano che, fino al 21 settembre, proporrà ai milanesi e ai visitatori della città un ricco calendario di iniziative artistiche, culturali, sportive, ricreative e del tempo libero (programma in continuo aggiornamento su: www.yesmilano.it/labellaestate).
Mario Sironi. Sintesi e Grandiosità
A cura di Elena Pontiggia e Anna Maria Montaldo
Museo del Novecento
Piazza Duomo 8, Milano
dal 23 luglio 2021 al 31 marzo 2022