23ª Esposizione Internazionale Triennale Milano
La 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano, intitolata Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries, tenta di rispondere a domande su ciò che ancora “non sappiamo di non sapere” in diversi ambiti: dall’universo al fondo degli oceani, all’origine della nostra coscienza
Una visita alla Triennale è sempre interessante, sia per vedere o rivedere le mostre permanenti, sia per scoprire cosa c’è di nuovo nel panorama mondiale dell’arte, del design e della nuova tematica della sostenibilità. Anche questa 23° Esposizione Internazionale ha le sue belle cose da raccontare, al di là di qualunque sovrastruttura istituzionale, politica o sociale. E’ un grido di dolore e anche disperazione non tanto del pianeta, che sarà benissimo in grado di sopravviverci, quanto dell’umanità. E, come sempre, sono le popolazioni più emarginate a pagare le conseguenza del disamore che l’uomo ha sempre manifestato verso il vero principio unitario: la Natura. E’ con questo filtro che suggerisco di visitare le installazioni dei vari paesi che raccontano a modo loro e secondo le esperienze locali quello che sta realmente succedendo. Ciascuno poi, ne tragga le sue personali conclusioni, al di là di qualunque retorica.
Si svolgerà dal 15 Luglio 2022 al 11 Dicembre 2022 nel palazzo della Triennale Milano e saranno più di 40 i paesi rappresentati attraverso progetti e opere provenienti da diversi ambiti disciplinari che si interrogano su quello che non sappiamo di non sapere. Sarà una partecipazione diversificata in termini di temi, prospettive, contesti e provenienze che darà vita a un insieme di mostre, installazioni e progetti speciali, in un percorso che attraverserà tutti gli spazi di Triennale.
La data è stata scelta in accordo con il Bureau International des Expositions (BIE) e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per garantire alla manifestazione la più ampia partecipazione internazionale.
Dimitri S. Kerkentzes, Segretario Generale del BIE, dichiara: “La 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano – che si svolge in un momento storico il cui futuro non è mai stato più imprevedibile – sarà uno straordinario forum che supera i confini, alla ricerca di misteri inediti, nuove prospettive e risposte impensabili. Attraverso un tema che apre nuovi orizzonti su quello che va oltre i limiti dei nostri sensi e della nostra conoscenza, questa edizione dell’Esposizione Internazionale riunirà paesi di tutto il mondo in uno sforzo congiunto per riflettere sull’ignoto”.
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, afferma: “Siamo molto felici delle adesioni che abbiamo ricevuto per la 23ª Esposizione Internazionale. La scelta di spostare l’apertura dell’Esposizione a luglio ci ha permesso infatti di ampliare il numero di paesi partecipanti e di garantire una maggiore presenza dei visitatori stranieri. In un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, crediamo che sia più importante che mai preservare e valorizzare le occasioni di dialogo tra paesi, culture, popoli diversi. Ed è esattamente questo l’intento della 23ª Esposizione Internazionale: aprire uno spazio di discussione in cui curatori, artisti, designer, architetti, scienziati, scuole e collettivi provenienti da tutto il mondo possano incontrarsi e discutere liberamente su come estendere i confini della nostra conoscenza e ridurre le zone d’ombra che ancora avvolgono il nostro pianeta”.
In linea con la tradizione delle Esposizioni Internazionali, la 23ª edizione include la mostra tematica – curata da Ersilia Vaudo, astrofisico e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea – e una sezione dedicata alle partecipazioni internazionali, sollecitate sotto l’egida del Bureau International des Expositions attraverso canali governativi.
Francis Kéré – premiato con il Pritzker Architecture Prize 2022, il più importante premio internazionale per l’architettura – curerà gli allestimenti negli spazi comuni di Triennale e l’installazione Yesterday‘s Tomorrow, che riunisce le voci del continente africano e della sua diaspora.